Iseo non dimentica i rifugiati affidati a Cascina Clarabella

Articolo pubblicato da Bresciaoggi il 25/02/2017
Scritto da Giuseppe Zani

Il progetto – è finora l’unico paese del Sebino bresciano ad avere aderito al servizio
A Castello Oldofredi l’incontro con i 7 migranti profughi presi in carico dal Sistema di protezione

Da sempre Iseo va controcorrente. Adesso che il tema degli immigrati è diventato dirompente, è l’unico paese in riva al Sebino bresciano che ha aderito ad un progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Sul suo territorio ha 7 richiedenti protezione, 2 in carico ad un Centro di Assistenza Straordinaria (CAS) gestito dalla prefettura e 5 in carico allo Sprar che ha per capofila il Comune di Passirano e con il quale il Comune di Iseo collabora.
Tutti e 7 quei migranti, giovani tra i 20 e i 24 anni, chi dallo Sri Lanka chi dal Bangladesh, erano presenti l’altra sera in castello Oldofredi alla presentazione del modello di accoglienza diffusa sostenibile che ognuno degli 11 Sprar attivati nel bresciano cerca di realizzare.
Accoglienza che è motivo di forti contrapposizioni e tensioni nella società italiana, ha riconosciuto nella sua introduzione Pieranna Faita, assessore alle politiche sociali di Iseo. Agostino Zanotti direttore dell’Associazione Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici, ha invitato ad appuntare l’attenzione, più che sui numeri, sulle persone e sulle motivazioni che le spingono a rischiare la morte.
Sono 65,3 milioni coloro che nel mondo sono costretti a migrare. “Rifiutare l’accoglienza è tradire i valori che sono a fondamento del nostro vivere civile” ha rimarcato Zanotti.
Antonio Trebeschi, sindaco di Collebeato e rappresentante del Coordinamento provinciale dei progetti Sprar, ha fornito qualche dato: al 18 gennaio, i richiedenti asilo nel bresciano erano 2918, di cui 2653 nei CAS e 265 negli Sprar. “La potenzialità degli Sprar è di arrivare a 280 beneficiari – ha detto Trebeschi -. Referenti degli Sprar non sono i privati ma i Comuni, aggregazioni di Comuni, Comunità Montane e Province. A differenza dei Cas, che fronteggiano l’emergenza, gli Sprar si preoccupano di integrare gli immigrati tramite l’istituzione di corsi di lingua,  gli inserimenti lavorativi, le tutele psicosociali, e di ogni voce di costo devono fornire apposita rendicontazione”.
I 7 immigrati residenti a Iseo sono seguiti dal Consorzio Cascina Clarabella a Clusane.

 

 

 

 

 

SCARICA ARTICOLO

Categorie: Notizie, accoglienza