Parco del Lembrio, pronto il rilancio. In arrivo ristorante, passerella e laghetto

Progetto da 170mila euro per riqualificare l’area. La gestione affidata alla Cascina Clarabella

Il parco del Lembrio è da sempre una zona di grande pregio naturalistico, ma la mancanza di senso civico di alcuni avventori pregiudicavano la sua bellezza unica e incontaminata. Nei prossimi mesi la rinascita di questo piccolo paradiso a cavallo tra la Valtrompia e la Valsabbia vedrà anche la riattivazione del laghetto per la pesca delle trote. Con il progetto messo in campo nell’ambito di «Attivaree_ Valli Resilienti», promosso da Fondazione Cariplo e dalle Comunità montane di Valtrompia e Valsabbia, il degrado e l’incuria diventeranno solo un ricordo. E la rinascita del parco del Lembrio parlerà anche la lingua dell’inclusione sociale. A partire dall’1 giugno la gestione del parco è stata affidata alla cooperativa Cascina Clarabella grazie ad una convenzione concordata con il Comune di Lodrino. Il progetto. La cooperativa si sta impegnando a mettere a posto i fuochi e i tavoli che p u n t e g g i a n o l’area verde e a posizionare nuovi cestini. Non solo: per evitare giri dell’oca quando si ha bisogno della toilette,è in fase di costruzione un ponticello che condurrà direttamente alla struttura una volta adibita a ristorante. Qui si stanno risistemando i bagni, che saranno a disposizione degli avventori del parco, e verrà ricavata una sala pensata per ospitare le comitive quando il meteo non è dei migliori. Il costo del progetto di aggira attorno ai 170.000 euro e prevede non solo la rigenerazione, ma anche la valorizzazione dell’area verde. Valorizzazione. Anzitutto con la realizzazione di un impianto di pescicoltura di medie dimesioni che sfrutterà i due laghetti già presenti con l’obiettivo finale di metterlo al servizio sia degli abitanti della zona, sia del resto del Bresciano. La gestione dell’impianto è pensata anche in un’ottica di inclusione sociale, che coinvolgerà la popolazione disabile e svantaggiata presente sul territorio: è infatti pensata come occupazione per le persone diversamente abili che afferiscono ai servizi del Cse( Centro socio-educativi) e dello Sfa (Servizi di formazione all’autonomia)gestiti dalle quattro cooperative della disabilità presenti sul territorio della Valtrompia.Le realtà che aderiscono a questa rete sono la cooperativa Il Ponte di Villa Carcina, laTroticoltura Foglio della Valsabbia e le associazioni dei pescatori della Provincia. «Siamo molto soddisfatti, è un progetto che dà lustro al nostro paese» commenta il sindaco di Lodrino, Iside Bettinsoli

Articolo pubblicato il 15/06/2018 su “Giornale di Brescia”

 

BARBARA FENOTTI

 

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